Fin dalle prime fasi della pandemia, Cineca ha dato avvio al potenziamento del servizio e-learning Cineca per garantire agli atenei la piena operatività.

L’emergenza COVID-19, con le conseguenti restrizioni previste dal Governo, ha incentivato anche nel Consorzio l’adozione dello strumento del telelavoro come misura di necessaria prevenzione al contagio del proprio personale e di auspicato mantenimento dei livelli di produttività. 

Il carattere di urgenza della situazione ha comportato la continuità spontanea e massiva alle esperienze già fatte in diversi progetti di telelavoro autorizzati al personale nel corso degli ultimi anni. Tuttavia la situazione contingente ha rappresentato anche l’opportunità di una riflessione più strutturata sulla possibilità di esecuzione della prestazione lavorativa al di fuori della sede fisica di lavoro.

Di qui è nato un progetto pilota nell’ambito dello smart working con la volontà di capitalizzare in ottica di lungo periodo l’esperienza resasi necessaria nella situazione di emergenza.  

La modalità di svolgimento del progetto ha previsto l’analisi e l’osservazione dell’applicazione dello smart working nell’ambito della Struttura Complessa Supporto in Cineca che si occupa dell’erogazione dei servizi di assistenza, consulenza e formazione correlati alle soluzioni software in esercizio presso Università ed Enti di Ricerca. 

Il personale della Struttura Complessa Supporto coinvolto nel progetto è stato circa di 120 persone, le quali hanno dato continuità all'erogazione dei predetti servizi da remoto senza interruzioni. Questo è stato possibile grazie a strumentazioni, competenze e soprattutto organizzazione del lavoro pre-esistenti, che erano state messe a punto a prescindere dal lavoro agile, in vista semplicemente di un lavoro efficiente ed in grado di scalare su team che in più di un caso erano già dislocati su diverse sedi. L’emergenza ha quindi trovato operatori già in grado di collaborare remotamente ed un lavoro organizzato in maniera tracciata e misurabile su strumenti condivisi: l’emergenza ed il progetto pilota Smart Working sono stati l’occasione per uno stress-test di strumenti e processi. Si è quindi proceduto a monitorare l’efficienza del lavoro e dei risultati ancor più da vicino, rendendo centrale la cultura del lavoro per obiettivi.  

Il personale coinvolto è stato invitato a condividere la propria percezione dopo i primi mesi di attività remota emergenziale, sia in termini di propria produttività sia di valutazione dei risultati raggiunti per i clienti. Questa valutazione è stata convalidata con un survey speculare sottoposto ai referenti di Atenei ed Enti di ricerca beneficiari dei servizi erogati, al fine di verificare l’effettivo mantenimento di continuità e qualità nei servizi. 

Sulla scorta di questi primi risultati, si è costituito un gruppo di lavoro che sta portando avanti un progetto per implementare ed avviare l'approccio alla gestione dello Smart Working nel Consorzio a prescindere dall’emergenza, che prenda in considerazione aspetti formali (regolamento interno ed accordi individuali) e logistici (gestione degli spazi) oltre alla già citata cultura del lavoro monitorato, tracciabile e per obiettivi.