Comunicare contenuti storici ad un pubblico ampio ed eterogeneo è un compito sempre più sentito. Quando si desidera coinvolgere la platea dei non addetti ai lavori è importante cercare di studiare soluzioni adatte, che mescolino contenuti scientificamente solidi ad immediatezza e facilità di accesso, partendo magari da tematiche familiari, che non mettano in soggezione quella parte di pubblico meno a suo agio con i temi storici.
Sono questi i punti di partenza posti alla base dello sviluppo del progetto Muvi – Museo virtuale della vita quotidiana che ha ricostruito, ad ora, tre interni domestici dedicati agli anni Trenta, Cinquanta e Ottanta del Novecento; un percorso abbastanza significativo attraverso la storia del XX secolo prendendo le mosse, come è da sempre suo principio guida, dagli oggetti di consumo d’uso quotidiano e dagli ambienti domestici.
MU.VI. (MUseo virtuale della VIta quotidiana a Bologna nell'ultimo secolo) cerca di gettare un ponte tra le epoche e le generazioni ricorrendo a quanto c'è di più vicino ad ognuno di noi: la quotidianità.
Recentemente è stata aggiunta la navigazione in 3DWeb per gli interni anni Trenta, e per tutto il quartiere che circonda la casa ricostruita per il progetto, ed è stata realizzata una versione VR per Oculus.
Antonella Guidazzoli
Comitato di Bologna dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Museo civico del Risorgimento di Bologna
Bologna 2000 – città europea della cultura; Fondazione CARISBO