I passaggi della reazione che due miliardi di anni fa ha prodotto l'ossigeno a partire dall'acqua, trasformando l'atmosfera della Terra, sono stati svelati da una ricerca coordinata dall'Università dell'Aquila supportata dai supercomputer di CINECA. La ricerca che descrive il motore della fotosintesi clorofilliana che dà energia a piante, alghe e ad alcuni gruppi di batteri, è stata pubblicata nel numero di maggio della rivista Nature.
Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche dell’Università dell’Aquila, guidato dal prof. Leonardo Guidoni, ha coordinato lo studio sul processo di ossidazione dell’acqua indotta dalla luce, parte del processo metabolico di fotosintesi clorofilliana nelle piante, spesso considerata il vero e proprio “motore” della fotosintesi in quanto responsabile della conversione dell’energia luminosa nell’energia chimica che viene immagazzinata nei tessuti della pianta.
Nello studio appena pubblicato su Nature, i dati computazionali ottenuti dalle simulazioni hanno fornito la chiave di interpretazione di una grande mole di dati sperimentali, prodotti dal team del prof. Holger Dau della Freie Universitaet di Berlino, e questo è stato possibile anche grazie alla presenza di un ecosistema scientifico europeo altamente funzionale che ha permesso di usufruire dei supercomputer più potenti d’Europa attraverso bandi PRACE e dell'infrastruttura all’avanguardia del centro di calcolo italiano del CINECA.