Ci sarà anche l’Italia fra i Paesi che ospiteranno un computer di classe pre-exascale finanziati dalla Commissione europea nel contesto delle azioni intraprese per sostenere la diffusione dell'high performance computing, considerato un asset strategico, e volano di crescita e innovazione.

La nomina dell’Italia stata decisa nell'ultimo Governing Board dell’European High Performance Computing Joint Undertaking, entità costituita dalla Commissione europea per promuovere lo sviluppo di una rete pan-europea di supercomputer in grado di competere a livello continentale.

Il progetto è stato presentato durante una conferenza stampa che si è svolta presso il Miur, alla quale oltre al Ministro Miur Marco Bussetti hanno partecipato il Direttore generale DG Connect della Commissione europea, Roberto Viola, e il Presidente CINECA, Giovanni Emanuele Corazza.

La proposta italiana: un lavoro di squadra

La proposta del nostro Paese è stata sottomessa da un Consorzio congiunto con la Slovenia guidato dal Cineca, e composto dal  Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca  dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

“Per l’Italia questa notizia è motivo di orgoglio. È il frutto di un importante lavoro di squadra”, sottolinea il Ministro Marco Bussetti che esprime “grande soddisfazione” per il risultato raggiunto. “Si tratta di un’iniziativa in cui ho fortemente creduto sin dal primo momento in cui mi sono insediato al Ministero, ritenendola strategica per il nostro Paese, tanto da destinarvi risorse specifiche, 120 milioni di euro - prosegue Bussetti -. Da un lato, ci viene riconosciuta un’indiscussa leadership nel campo dell’high perfomance computing e delle tecnologie abilitanti in Europa, consentendo di sfruttare appieno le potenzialità dei big data, dei data analytics e dell’Intelligenza artificiale, solo per citarne alcune. Dall’altro, l’implementazione di questa infrastruttura avrà ricadute molto positive sia nell’ambito dello sviluppo delle attività di ricerca di base e applicate delle Università e dei centri di ricerca pubblici e privati, sia a livello delle imprese private, creando un ecosistema digitale adeguato ad accogliere nuovi investimenti pubblici e privati nei settori più avanzati”.

L'Europa investe sul supercalcolo e sull'innovazione tecnologica

Il supercalcolatore italiano, che sarà ospitato da Cineca presso il Tecnopolo di Bologna avrà una potenza di picco di 270 petaflops, e sarà uno dei 5 supercomputer più potenti nel mondo.  L'impegno economico sarà di 240 milioni di Euro, divisi a metà tra MIUR (120 milioni di euro, distribuiti su sette anni 2019-2025) e Commissione europea (i restanti 120 milioni).

“Questo è il più grande investimento nel supercalcolo, nell’intelligenza artificiale, nel futuro digitale dell’Europa e dell’Italia - ha dichiarato il Direttore generale del Dipartimento delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie della Commissione europea, Roberto Viola -. Investiremo circa 900 milioni a livello europeo su tre grandi centri, tra i quali Bologna, e 5 di media taglia sparsi per l’Europa, per creare un’infrastruttura strategica digitale in Europa. L’obiettivo è realizzare i supercomputer più veloci al mondo. E le applicazioni sono infinite. Per dare un esempio: oggi per sintetizzare un farmaco nuovo ci vogliono 300 anni, con la nuova macchina basterà mezzora. È una grande sfida per l’Europa e per l’Italia. Siamo contenti di giocare questa sfida insieme. Fra poco entriamo anche nella corsa quantistica e speriamo di fare anche questa insieme. Perché la corsa al supercalcolatore è la nuova corsa allo spazio. E noi possiamo vincerla se mettiamo le forze insieme".

L'Europa sempre più unita nel confronto continentale per l'innovazione

Tutti i centri europei saranno interconnessi con la rete europea Géant e in Italia il nodo di Bologna sarà connesso con un doppio collegamento a 100 Gbps con la rete GARR.

Il 50% della potenza di calcolo generato dalla macchina sarà a disposizione degli istituti di ricerca, delle università e delle aziende, del Paese ospitante; la parte restante verrà utilizzata dai Paesi partecipanti alla Joint Undertaking.

"Conferenza stampa"

"Questo risultato, che giunge proprio nell’anno del cinquantesimo anniversario della fondazione di Cineca, è fonte di grande soddisfazione. Da sempre infatti la missione di Cineca consiste nel dare servizi di supercalcolo ad alte prestazioni alla comunità scientifica nazionale ed europea.” ha dichiarato Giovanni Emanuele Corazza, presidente Cineca “Con questo riconoscimento da parte della Commissione Europea, Cineca conferma il proprio ruolo centrale nel contesto dell’innovazione tecnologica e si accinge a sostenere l’Europa nella sfida globale, in un confronto che ormai va al di là dei singoli confini nazionali e diventa continentale. Per essere efficaci, infatti, gli investimenti richiederanno sempre più la sinergia tra le nazioni europee, nel confronto con Stati Uniti, Cina e Giappone, e il rafforzamento della collaborazione tra i diversi protagonisti del Sistema Paese: le istituzioni, il mondo della ricerca e della formazione, l’industria. Cineca è pronto ad affrontare questa sfida, dando compimento alla propria missione istituzionale, oggi e nei prossimi anni, come cinquant'anni fa quando fu costituito grazie alla lungimiranza di questo Ministero”.

Le sfide del futuro

Il supercomputer consentirà di svolgere ricerche nell’ambito della medicina personalizzata e predittiva, potrà rendere più affidabili le previsioni meteo e prevedere eventi naturali catastrofici. Renderà possibile lo sviluppo di nuovi materiali, sempre più tecnologici e la realizzazione di ricerche e prospezioni minerarie sempre più accurate, oltre che interventi nel campo della sicurezza nazionale/cybersecurity e dell’intelligenza artificiale.

I prossimi passi

Nelle prossime settimane è previsto l’avvio della gara per l’acquisizione del supercomputer. L’installazione, la messa in opera e la fase di testing del computer partiranno nella seconda metà del 2020 e si completeranno entro la fine dello stesso anno.