Anche le risorse di supercalcolo di ENI con le competenze di modellazione molecolare, sono a disposizione della ricerca sul coronavirus, in una collaborazione nell’ambito del progetto europeo EXSCALATE4CoV. Guidato dall’azienda biofarmaceutica Dompé, il progetto aggrega istituzioni e centri di ricerca di eccellenza in Italia e altri Paesi europei, al fine di individuare i farmaci più sicuri e promettenti nella lotta al Coronavirus. Eni contribuisce ai lavori nell’ambito di una partnership con Cineca: le attività sono già state avviate: le competenze tecniche e l’utilizzo del sistema di supercalcolo HPC5, il più potente al mondo a livello industriale sono già state rese disponibili. L'architettura ibrida di HPC5 rende particolarmente efficienti gli algoritmi per la simulazione molecolare.

La collaborazione è un'importante esempio di aggregazione di risorse, in un contesto di emergenza globale.

La decisione dell’Eni di mettere a disposizione la sua infrastruttura di “supercalcolo” per potenziare la ricerca sul coronavirus nell’ambito del progetto EXSCALATE4CoV, cui partecipa Cineca, rafforza senz’altro la fruttuosa collaborazione ventennale fra il consorzio Cineca e l’Eni. Essa testimonia la bontà di quella sinergia pubblico-privato alla base di importanti risultati nel campo della ricerca e non solo. Dall’altro lato, collaborare fra soggetti pubblici o comunque operanti nell’ambito pubblico significa evitare dispersione di energie e di risorse, obiettivo non sempre perseguito con coerenza da tutte le istituzioni di ricerca. Se è vero, come dice un adagio popolare, che da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano, la collaborazione Eni-Cineca vuole guardare lontano senza perdere velocità nella ricerca della terapia molecolare più adatta a sconfiggere il coronavirus. David Vannozzi, direttore generale di Cineca

Maggiori informazioni nel comunicato stampa di ENI.

Il consorzio pubblico-privato Exscalate4CoV (E4C) che si è aggiudicato 3 milioni di euro del bando della Commissione Europea per progetti di ricerca sul Coronavirus nell’ambito del programma quadro Horizon 2020. Obiettivo primario è di sfruttare le potenzialità di supercalcolo integrate con le migliori competenze scientifiche in ambito life-science presenti in Europa per fronteggiare al meglio e in tempi rapidi situazioni di pandemia di interesse sovranazionale.

Fulcro del progetto è Exscalate (EXaSCale smArt pLatform Against paThogEns), il sistema di supercalcolo - High Performance Computing, Structure-Based Drug Design System in grado di valutare di più di tre milioni di molecole al secondo.

Il consorzio guidato da Dompé farmaceutici aggrega 18 istituzioni e centri di ricerca in 7 Paesi europei: Politecnico di Milano (Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria), Consorzio Interuniversitario CINECA (Supercomputing Innovation and Applications), Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze Farmaceutiche), Katholieke Universiteit Leuven, International Institute Of Molecular And Cell Biology In Warsaw (LIMCB), Elettra - Sincrotrone Trieste, Fraunhofer Institute for Molecular Biology and Applied Ecology, Bsc Supercomputing Centre, Forschungszentrum Jülich, Università Federico II di Napoli, Università degli Studi di Cagliari, SIB Swiss Institute of Bioinformatics, KTH Royal Institute of Technology(Department of Applied Physics), Associazione BigData, Istituto Nazionale Di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani e Chelonia Applied Science.

Più in dettaglio il progetto si propone di individuare i farmaci più sicuri e promettenti per il trattamento immediato della popolazione già infetta a cui seguirà l’individuazione di molecole capaci di inibire la patogenesi del coronavirus per contrastare i contagi futuri.