Le istituzioni culturali e le istituzioni museali in tutta Europa hanno a disposizione un numero sempre più ampio di grandi collezioni digitali - digitalizzate o nate in formato digitale - che possono avere un impatto significativo su molti campi di ricerca, sia nelle scienze sociali sia nelle scienze umane. Essendo questo un processo recente, in gran parte deve essere ancora stabilito un forte e efficace legame tra le diverse istituzioni da un lato, e tra le istituzioni e il campo di ricerca dall'altro. Allo stesso modo deve ancora essere definito un vero dialogo bidirezionale che metta a confronto l'impegno e l'attenzione di queste istituzioni con le esigenze della ricerca.
Altrettanto importante è il fatto che né le istituzioni che si occupano di patrimonio culturale, né il settore della ricerca stanno sfruttando appieno le tecnologie dell'informazione per migliorare le opportunità e la qualità della ricerca e per consentire l'accesso a queste collezioni. Questi due fattori portano ad una carenza di esperienze significative e alla mancanza di ricerche che portino a soluzioni intelligenti, tecnologiche e coinvolgenti (piattaforme, ambienti di lavoro, applicazioni, ecc.) concepite per promuovere la ricerca sulle collezioni digitali culturali in tutta Europa.
Inoltre, le Istituzioni del patrimonio cinematografico utilizzano molti standard e formati diversi sia per i contenuti digitali che per i loro metadati. Recentemente numerosi progetti hanno cercato di correggere questa situazione ma, nonostante la continua collaborazione, come la pubblicazione del manuale di catalogazione delle immagini FIAF, Federazione Italiana
Associazioni Fotografiche, (Moving Image Cataloging Manual) nel 2016, lo scambio e il riutilizzo dei contenuti del patrimonio culturale digitale e dei metadati non è ancora una pratica standard e rimane complicato. I progetti come I-Media-Cities sono pertanto vitali nella creazione di modalità di accesso intuitive e facili per l'interazione con i contenuti di un'ampia varietà di utenti. Questi progetti permettono alle istituzioni che si occupano del patrimonio cinematografico di costruire connessioni tra i cittadini europei e il loro patrimonio culturale e promuovono il riutilizzo di questo patrimonio per diversi scopi, sia all'interno che all'esterno del contesto degli archivi.